COMUNE DI MILANO
Edilizia Sociale
Via Civitavecchia

ABITARE A MILANO/1 – Nuovi spazi urbani per gli insediamenti di edilizia sociale – via Civitavecchia

Dettagli del Progetto

Milano
Via Civitavecchia

€: 12.028.833,74

Data: 2006-2010

Committente: COMUNE DI MILANO

Progettista: Studio Associato Consalez-Rossi –  Milano

Direttore Lavori: Dott. Ing. Carenzi Ambrogio

Edificio Comunale Torre
L’edificio a torre, che si attesta verso la città, si configura come un segno urbano, una sorta di landmark radicato alla linea della strada principale di accesso all’area. E’ un blocco disegnato di carattere quasi scultoreo. Le bucature e le variazioni delle partiture delle finestre sono episodi che rispondono a una logica tipicamente milanese di concentrazione del fatto espressivo nel disegno delle facciate. La distribuzione con un solo vano scala comune ai due corpi della torre permette uno schema con quattro moduli per piano che si articola attraverso svuotamenti. In questo modo, e grazie all’inserimento di alcune tipologie duplex, si offre la possibilità di articolare lo schema planimetrico ai differenti tagli di alloggio che il programma richiede. Inserti verdi hanno la doppia funzione di arricchire gli alloggi e offrire un’immagine segnaletica del parco alla città. La struttura dell’edificio è costituita da setti in CLS armato con tamponamenti tradizionali. I fronti sono rivestiti da pannelli di fibrocemento tipo duravit con facciata ventilata a cappotto. Le ampie finestrature sono in legno naturale chiaro con sistemi oscuranti a pacchetto dello stesso legno e ringhiere a filo in ferro verniciato.

Le stecche
Le stecche sono costruite come un sistema modulare di otto tipi di alloggi che si possono combinare. Le unità dei differenti alloggi pcers possono essere distribuite nei telai degli edifici a formare, secondo le esigenze, le diverse combinazioni in grado di soddisfare eventuali modificazioni del programma. Lo schema strutturale degli edifici permette lo slittamento degli alloggi lungo la linea distributiva del vano scale e del corridoio; la composizione dei blocchialloggio e, conseguentemente, dei fronti, genera un’immagine architettonica che rivela la struttura del programma. La combinazione degli alloggi non rimane però semplice espressione del meccanismo di aggregazione ma cerca, sia nella forma sia nel colore, di individuare un carattere architettonico compiuto in qualche misura riconducibile alla categoria del locale. Inserti verdi (giardini pensili) occupano gli spazi comuni a disposizione per possibili ampliamenti e per i terrazzi privati. Le facciate, attraversate dalle profonde logge comuni, sono in intonaco tinto in pasta interrotte da marcapiani in cemento prefabbricato. Le ampie finestrature sono in legno naturale chiaro con sistemi oscuranti a pacchetto dello stesso legno. Finestre e logge sono protette da ringhiere in ferro verniciato.

Servizi interni alla residenza
I servizi alla residenza previsti da progetto sono posizionati in parte alla base delle residenze (portinariato comune nella stecca d’ingresso) in parte all’interno degli edifici. All’ultimo piano delle stecche i terrazzi comuni ospitano una sala di uso collettivo ampliabile nei mesi caldi, grazie all’uso di serramenti a scorrere, in spazi esterni di pari dimensione e affacciata, sull’altro lato, su un giardino pensile chiuso da una cortina di rampicanti sostenuti da una rete parapetto in metallo. Completa l’ultimo piano un’ampia terrazza giardino pensata per il relax e per eventuali attività ginniche. Nella torre la sala comune si trova al terzo piano, mentre la copertura ospita la terrazza giardino per usi collettivi. La piano terreno dii tutti gli edifici si trovano gli spazi accessori per il deposito biciclette e carrozzine.

Servizi per il quartiere e la città: l’asilo
Al piano terreno della stecca D si trova l’asilo comunale. La struttura occupa in parte il profilo dell’edificio di abitazione, in parte si estende con un corpo quadrato sulla piazza. Tra i due corpi si apre un piccolo giardino murato di pertinenza. L’accesso all’asilo e al condominio è distribuito da un portico comune.

Servizi per il quartiere e la città: la Casa dell’acqua
L’interpretazione del tradizionale bagno orientale (hammam) diventa un centro di cura del corpo con l’acqua. Il servizio, misurato sul quartiere ma rivolto anche ad un uso cittadino, crea insieme al nuovo accesso al parco, una forte polarità nei confronti della città. I giardini interni, le vasche di cura, i bagni pubblici e la caffetteria disegnano sul lato del quartiere rivolto verso il parco una sorta di polo per il turismo urbano. La casa dell’acqua è il luogo del relax e della cura del corpo, dell’igiene e della pulizia, delle relazioni sociali e multietniche. Una piccola struttura che si apre verso il parco per accogliere il quartiere e la città. La struttura dell’edificio, pensato come una sorta di lungo corrugamento del terreno che ospita il quartiere, vuole esprimere una mediazione tra lo spazio costruito e il parco.
La parte di edificio che ospita la casa dell’acqua ha un carattere introverso, con ampi muri in beola, cemento a vista o in intonaco. Unica apertura verso l’esterno, dal lato del parco, l’ampia vetrata in acciaio che affaccia l’ingresso sulla strada di accesso dal quartiere. Sul fronte sud-est il bar-caffetteria si apre invece con un’ampia facciata strutturale in vetro e metallo, protetto da una pensilina in tubi di acciaio strutturale e copertura in vetro stratificato semitrasparente.

La piazza
Il carattere misto dell’area, dove il parco si connette con la città, è interpretato dal progetto come una grande zona filtro in cui i due caratteri, urbano e naturale, si mescolano. L’idea urbana si specchia nel meccanismo planimetrico che, a grande scala, disegna una parte di città che entra nel verde e, viceversa, fa avanzare il parco esistente nella città. La parte dell’area di progetto adiacente a Via Cazzaniga è una lunga piazza che ospita tutti gli edifici previsti dal programma. La piazza, impostatata sul livello di Via Civitavecchia (125,80) per motivi di sicurezza dalle esondazioni periodiche del Lambro, rivela progressivamente il suo spessore nel progressivo digradare del parco. La superficie è pavimentata con lastre di similpietra (conglomerato cementizio) e delimitata da cordoli tinti in pasta di colore uguale alla pavimentazione. I sistemi tecnici come griglie di aerazione, pozzetti e canali di raccolta delle acque sono integrati in elementi di seduta e vasche di terra piantumate. L’illuminazione è garantita da pali per esterni tipo Castaldi Tau distribuiti in modo uniforme. Gli accessi dalle strade sono garantiti in ogni punto da rampe per il superamento delle barriere architettoniche. Sul lato opposto rispetto a Via Cazzaniga il raccordo con il parco avviene tramite una breve scarpata di terra che termina contro il cordolo che delimita la Piazza.

Il parco
Il tratto di Parco all’interno dell’area di progetto prosegue e completa il tracciato del parco esistente. Le alberature (olmi e pioppi cipressini) sono mantenute e integrate con nuovi alberi (acer rubrum) di misura minore, che permettono la messa a dimora anche sopra al terreno riportato che ricopre le autorimesse. Sul lato adiacente alle case minime il tracciato della strada è ridisegnato e ridotto in modo da permettere la continuità tra il nuovo verde e i giardini interni al quartiere esistente. Il piazzale, attualmente parcheggio, è ridisegnato con la rimozione del manto di asfalto e il completo inerbimento. L’illuminazione, di tipo uguale alla piazza, sottolinea i passaggi dalla Via Civitavecchia al parco.

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